A Verona, 283 persone saranno processate per il presunto coinvolgimento in una vasta operazione di falsificazione di Green Pass, avvenuta circa un anno fa. Al centro della vicenda vi è un medico già condannato, ma ora sotto accusa sono finiti quasi 300 suoi pazienti, che avrebbero pagato 300 euro ciascuno per ottenere un certificato verde senza essere realmente vaccinati contro il Covid-19.
Le indagini, condotte dalla procura di Verona, hanno evidenziato che il medico registrava i dati dei pazienti nel sistema sanitario come se avessero ricevuto il vaccino, permettendo loro di ottenere il Green Pass. La data dell’udienza non è ancora stata stabilita, ma l’accusa ha chiesto che tutti i pazienti coinvolti vengano processati.
Le origini dell’inchiesta
L’indagine ha preso avvio nel 2021, quando i carabinieri dei Nas di Padova iniziarono a investigare sul medico, attivo in due ambulatori a Verona. L’operazione illegale è emersa grazie a uno dei pazienti, un cuoco di Abano, che vantandosi con un conoscente ha fatto trapelare l’esistenza del sistema di rilascio di Green Pass senza vaccinazione. Questa soffiata ha innescato ulteriori controlli, portando alla scoperta dell’intero schema.
Il medico ha già patteggiato la sua pena, venendo condannato a oltre tre anni di reclusione e a tre anni di interdizione dai pubblici uffici per vari reati, tra cui abuso d’ufficio, falsificazione di documenti e corruzione. Tuttavia, ora l’attenzione si concentra sui suoi pazienti, che rischiano pesanti conseguenze legali.