La 22esima edizione del Tocatì, Festival internazionale di Giochi in Strada, si terrà dal 13 al 15 settembre, portando due grandi novità. Per la prima volta, l’evento si trasferisce dal centro città al quartiere Veronetta e, invece di ospiti internazionali, metterà in risalto i giochi tradizionali delle 20 regioni italiane.
Questa edizione del Tocatì si distingue anche per il suo legame con il circuito museale, coinvolgendo sia strutture pubbliche che private. “Avremo 20 ospiti nazionali delle regioni italiane, presenti almeno con una pratica, e questo comporterà una ludo-diversità che ci invidiamo in tutto il mondo”, ha dichiarato Paolo Avigo, presidente dell’Associazione Giochi Antichi.
L’evento si svilupperà tra Porta Vescovo e via San Nazaro, estendendosi fino alla zona universitaria e ai parchi. Le principali arterie interessate saranno via XX Settembre, via San Nazaro e via Campofiore, comprese le strade circostanti. Il parco della Provianda e di Alto San Nazaro ospiteranno attività tradizionali come nei loro territori d’origine, una novità rispetto alle solite aree del centro storico.
Marta Ugolini, assessora alla cultura, ha sottolineato l’importanza di questa nuova direzione del festival: “Finita la fase dei festeggiamenti per il riconoscimento Unesco del Tocatì come buona pratica, il Festival prende una via nuova, con momenti di presenza nei musei in cui verranno esposte opere ispirate al tema del gioco”. Veronetta vedrà così unire il patrimonio immateriale dei giochi tradizionali con il patrimonio materiale delle sue storiche mura.
La professoressa Olivia Guaraldo, ordinaria di filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Umane, ha espresso entusiasmo per questa novità: “L’Università è molto felice che quest’anno il Tocatì sia a Veronetta. È un grande cambiamento per una città come Verona, non particolarmente abituata ai cambiamenti, ma è una sfida che ci stimola e che si addice alla governance universitaria di aprire l’ateneo al quartiere”. Guaraldo ha sottolineato come l’Università possa contribuire alla crescita della società civile e che la città stessa benefici dell’integrazione con il quartiere.
Il Festival manterrà una presenza significativa anche sulla riva destra dell’Adige, coinvolgendo tre location specifiche: la biblioteca civica, la dogana di fiume e i musei civici, a partire da Castelvecchio dove è già esposta l’opera “Il giocoliere” di Antonio Donghi.