Una situazione familiare insostenibile ha portato una donna a fuggire con i suoi due figli di 11 e 8 anni, vessata dai suoceri e dal marito. Ieri, una coppia di coniugi indiani è stata condannata a un anno e dieci mesi di carcere. La pena sospesa è stata subordinata alla partecipazione, con esito positivo, a un corso contro la violenza domestica da completare entro un anno.
Il marito, accusato di non aver mai sostenuto la moglie ma anzi di averla ulteriormente maltrattata, è attualmente detenuto e sotto processo per maltrattamenti davanti al collegio presieduto da Alessia Silvi. La scorsa settimana, durante l’esame, l’uomo ha negato tutte le accuse.
La donna, difesa dall’avvocato Valentina Bolzon, ha denunciato che le violenze hanno avuto inizio nel 2012, quando rimase incinta per la prima volta. Per almeno tre anni, non le fu permesso di frequentare la scuola serale per stranieri e di uscire di casa senza essere accompagnata dal marito o dalla suocera.
Descritta come una “Cenerentola” dalla stessa donna, era costretta a occuparsi di tutte le faccende domestiche sotto il controllo dei suoceri, che la insultavano e la denigravano continuamente. Le dicevano che i suoi genitori non le avevano insegnato nulla e che era senza cervello. Se si lamentava, il marito la puniva fisicamente.
Inoltre, il matrimonio era segnato da una prevaricazione costante del coniuge, che la obbligava ad avere rapporti sessuali nonostante le sue proteste. I suoceri non solo non intervenivano, ma la rimproveravano e minacciavano di portarle via i bambini se avesse denunciato le violenze o ne avesse parlato con altri.
La situazione peggiorava ulteriormente con il coinvolgimento dei figli. I nonni picchiavano quotidianamente i piccoli con schiaffi e pugni al volto e sulla schiena. In un’occasione, il marito aveva lanciato un telefono contro la moglie, ferendola alla testa, ma le aveva imposto di mentire ai medici.
Questa tragica vicenda ha trovato una parziale risoluzione ieri mattina con la condanna dei suoceri, assistiti dall’avvocato Andrea Bolla, a un anno e dieci mesi di carcere, pena sospesa condizionata alla partecipazione a un corso contro la violenza domestica.