Proteste contro la nuova Ztl: residenti e commercianti divisi sul futuro del centro storico di Verona

Manifestazione davanti a Sant'Anastasia: residenti e commercianti, con il supporto del centrodestra, esprimono preoccupazioni.

Ztl

Verona, 28 maggio 2024La recente manifestazione organizzata dalla corporazione degli esercenti del centro storico di Verona ha visto decine di residenti e titolari di attività radunarsi di fronte alla chiesa di Santa Anastasia per protestare contro la nuova Zona a traffico limitato (Ztl). La protesta, avvenuta sabato 25 maggio, ha messo in luce le tensioni e le preoccupazioni legate a questo provvedimento.

I manifestanti hanno richiesto che la città rimanga accessibile e vivibile, esprimendo timori che il centro possa diventare un luogo deserto e insicuro nelle ore serali. Secondo i contrari alle modifiche, la riduzione della permeabilità della Ztl potrebbe trasformare Verona in un museo a cielo aperto, con un calo drastico dei residenti e delle attività commerciali.

La protesta ha attirato anche l’attenzione delle forze politiche di minoranza. Paolo Tosato della Lega ha sottolineato l’importanza di completare i cantieri del filobus prima di prendere decisioni definitive sulla Ztl, criticando le scelte ideologiche non bilanciate. Flavio Tosi di Forza Italia ha avvertito che la chiusura della Ztl potrebbe causare una crisi economica nel centro storico, con la perdita di posti di lavoro e un aumento dell’insicurezza. Verona Domani ha insistito sulla necessità di sviluppare parcheggi scambiatori e migliorare il trasporto pubblico.

Durante la manifestazione, la consigliera comunale del Partito Democratico Alessia Rotta ha difeso il provvedimento, correggendo alcune inesattezze: il nuovo Piano della Sosta di Verona non prevede l’istituzione di una Ztl in Borgo Trento né il divieto di accesso per moto e motorini. Anche le consigliere di Traguardi, Beatrice Rappo e Chiara Consolo, hanno sostenuto i cambiamenti proposti dall’amministrazione Tommasi, evidenziando i benefici per la vivibilità e la qualità dell’aria nel centro storico.

Rappo e Consolo hanno affermato che la situazione attuale è insostenibile a causa del traffico eccessivo e della scarsità di posti auto rispetto alle dimensioni delle strade. Hanno spiegato che il centro storico deve essere visto come un luogo vivace, fatto di negozi, ristoranti, bar, spazi pubblici e servizi turistici, e che un centro con meno auto sarà più vivibile, sicuro e attraente per i clienti.

L’amministrazione comunale rimane ferma nella sua convinzione che il nuovo piano sia un passo necessario per migliorare la qualità della vita a Verona. Le trasformazioni, seppur spaventose, sono viste come essenziali per il benessere della città, proprio come le pedonalizzazioni passate di vie e piazze ora impensabili da percorrere in auto.

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