Dai disastri naturali come la tempesta Vaia e le recenti alluvioni in Emilia Romagna, fino agli episodi di maltempo degli ultimi giorni, le aziende specializzate e i professionisti del settore, come gli ingegneri, svolgono un ruolo cruciale nella gestione delle emergenze. Le loro competenze sono fondamentali per la prevenzione e l’intervento efficace in situazioni di calamità naturali, come alluvioni, terremoti e forti venti.
Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Verona e provincia, Matteo Limoni, ha inaugurato il seminario “La progettazione, gli interventi e le tecnologie nella gestione dell’emergenza”, organizzato dalla commissione di supporto alla protezione civile nell’auditorium di via Santa Teresa. Questo evento, di grande attualità a causa delle recenti condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito il Veneto, ha evidenziato la necessità di interventi tempestivi e qualificati.
Sensibilizzazione e pianificazione
Il consigliere Alessandro Dai Prè ha sottolineato l’importanza di mantenere alta l’attenzione su queste tematiche, non solo durante le emergenze. “L’obiettivo del nostro seminario e dell’Ordine degli Ingegneri è di promuovere un dialogo continuo con le parti interessate”, ha dichiarato. Un incontro autunnale, in collaborazione con l’amministrazione provinciale e i comuni della provincia veronese, si concentrerà sui piani di emergenza e sugli aggiornamenti specifici necessari per affrontare future crisi.
Francesco Isalberti, responsabile scientifico del seminario, ha evidenziato le numerose sfide future legate alle emergenze idraulico-ambientali, geotecniche, strutturali e viabilistiche, nonché alla pianificazione territoriale a lungo termine. “Abbiamo voluto offrire una panoramica degli interventi realizzati negli ultimi anni e sottolineare l’importanza dello sviluppo tecnologico nelle nuove strategie di intervento”.
Tecnologie e interventi infrastrutturali
Nicola Brusa di Tailor Engineering ha illustrato come le opere di sostegno per infrastrutture, grazie all’uso di materiali moderni come terra e geo-sintetici, possano mitigare il rischio idrogeologico. “Negli ultimi anni c’è stata una crescente sensibilità verso tecniche costruttive meno invasive ed eco-sostenibili”, ha affermato.
Marco Mazzucato di Acrow Italia ha discusso delle emergenze nel contesto infrastrutturale e viario, dai crolli di ponti causati da dissesti idraulico-geologici alle criticità delle strutture esistenti. Ha spiegato come i ponti modulari metallici, originariamente sviluppati in ambito militare, siano ideali per il ripristino post-emergenziale delle infrastrutture.
Testimonianze ed esempi di intervento
Filippo Carraro di Costruzioni Carraro ha presentato tre casi di messa in sicurezza: un ponte modulare a pannelli in Trentino, la stabilizzazione di una condotta idraulica danneggiata dalla tempesta Vaia, e il consolidamento di un ponte ad arco per l’aumento dei carichi pesanti.
Gaspare Andreella, Federico Panconi e Marika Righetto di Studio Api hanno parlato della tecnologia della modellazione matematica nel campo della protezione idraulica. Hanno mostrato esempi di mitigazione del rischio idrogeologico e di ridefinizione delle mappe del pericolo idraulico.
Giovanni Delladio di Sevis ha illustrato gli interventi di messa in sicurezza post-alluvione in Emilia Romagna nel maggio 2023. “Il nostro parco macchine, il personale specializzato e l’organizzazione agile ci hanno permesso di intervenire efficacemente su pareti ripide e instabili”, ha dichiarato Delladio.
Il seminario ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra tecnici, imprese ed esperti per affrontare le emergenze climatiche e migliorare la resilienza del territorio.