Dopo le devastanti precipitazioni che hanno colpito il Veneto il 15 e 16 maggio 2024, il presidente Luca Zaia ha preso misure drastiche per fronteggiare l’emergenza. Durante una conferenza stampa, affiancato dall’assessore alla Protezione Civile Giampaolo Bottacin, Zaia ha annunciato la creazione di un’unità di crisi e la dichiarazione dello stato di emergenza, consigliando alla popolazione di limitare gli spostamenti.
Record di piogge e decisioni critiche per la sicurezza
Le regioni Pedemontana Vicentina e Veronese hanno registrato livelli di precipitazione eccezionali, con una media di 180 mm di pioggia e punte di 229 mm in soli sei ore, secondo i dati forniti dall’ARPAV e dalla Protezione Civile del Veneto. Queste cifre rappresentano un fenomeno senza precedenti per il periodo, sottolineando l’urgenza delle misure adottate.
La risposta della regione include l’apertura di tutti i bacini di laminazione, una mossa essenziale per proteggere le città dall’alluvione imminente. Zaia ha sottolineato l’importanza di priorizzare la sicurezza delle persone rispetto a quella degli animali, in particolare delle nutrie, spesso causa di erosione degli argini.
L’allarme di Bottacin: un cedimento degli argini non previsto
Giampaolo Bottacin ha confermato che il cedimento dell’argine del fiume Guà è stato causato principalmente dall’indebolimento strutturale dovuto agli animali. Ha inoltre evidenziato l’intensità senza precedenti delle precipitazioni, con picchi di 70 millimetri di pioggia caduti in soli trenta minuti.