La cerimonia finale del Villaggio delle Tradizioni di Verona è stata inaugurata da Luigi D’Agostino, segnando un momento di riflessione e tributo alla lunga storia di dedizione di “Ginetto“. La sua gestione ultracinquantennale ha trasformato il Carnevale di Verona in un pilastro della comunità locale.
L’organizzazione a capo dell’evento, il Comitato Carnevale Bacanal del Gnoco, ha espresso gratitudine verso il sostegno di entità private e autorità pubbliche, il cui contributo ha reso possibile un programma ricco di eventi spettacolari per la stagione 2024. Il festival ha visto l’organizzazione di oltre 55 eventi cittadini e ha esteso le sue attività per due mesi presso il Villaggio delle Tradizioni.
Durante la serata, figure eminenti della comunità come Giovanni Rana, Gino Serpelloni, Emanuele Rusconi, Marco Perotti, e Massimo Zuccotti sono state invitate a salire sul palco, insieme ai rappresentanti di aziende locali quali Traslochi Sargu e Bevande Verona, nonché sindaci della regione che hanno mostrato il loro sostegno al carnevale.
Il presidente del Comitato, Valerio Corradi, ha sottolineato l’importanza del supporto ricevuto, che ha permesso non solo lo sviluppo di attività culturali ma anche di progetti sociali significativi. Tra questi, una donazione di quasi diecimila euro all’Abeo, organizzazione che supporta bambini affetti da patologie oncologiche e emopatiche, e quasi cinquemila euro raccolti per l’Associazione Horse Valley, che offre terapie assistite con animali a persone con disabilità.
L’evento ha incluso una cena speciale per celebrare la cucina tradizionale veronese, organizzata in collaborazione con il Festival della Cucina Veneta. La serata si è chiusa con l’invito a partecipare alla grande sfilata programmata per il 28 aprile, recuperando l’evento precedentemente annullato del 9 febbraio.
Un ultimo omaggio è stato reso ai volontari e alle associazioni partecipanti, nonché al Museo del Carnevale di Verona, per il loro impegno costante nell’educazione e nella promozione culturale. Il museo ha recentemente incluso giovani laureandi in beni culturali per ampliare i progetti di ricerca e divulgazione.