Gli eventi recenti hanno portato alla luce pratiche preoccupanti presso la multinazionale di ricerca farmaceutica Aptuit, dove un blitz condotto dai carabinieri forestali ha esposto presunti casi di maltrattamenti verso animali usati in sperimentazioni. La Procura ha chiuso l’indagine, nominando due indagati per maltrattamento di animali e uccisione non necessitata, evidenziando una gestione controversa degli animali in laboratorio.
Dettagli sconcertanti emergono dall’inchiesta
La situazione descritta nel decreto di sequestro rileva che i cani, principalmente di razza beagle, e scimmie di varie specie, venivano sottoposti a eutanasia irregolare e riusati in esperimenti nonostante gravi lesioni. Questo riutilizzo si protraeva anche dopo periodi di inattività di sette mesi, sollevando serie preoccupazioni etiche e procedurali riguardo al trattamento degli animali.
Eutanasia praticata senza adeguati controlli
Le pratiche di eutanasia, in particolare, sono state messe in discussione. Gli animali, in alcuni casi, venivano soppressi senza la necessaria preanestesia, causando morti lente e dolorose. Queste procedure non erano sempre supervise da un veterinario, come invece previsto dalla legge, ma venivano eseguite da tecnici del laboratorio, aggravando ulteriormente la situazione dal punto di vista del benessere animale.
Condizioni di vita inadeguate e sofferenze evidenti
Le indagini hanno anche rivelato condizioni di vita inadeguate per gli animali, con spazi inadeguati e privi delle minime condizioni igieniche. Alcuni ambienti destinati allo svago degli animali erano utilizzati come magazzini, limitando ulteriormente la possibilità per gli animali di muoversi e interagire in un contesto meno stressante.
Le richieste della Lav e le questioni in sospeso
La Lav, che ha ottenuto la custodia giudiziaria degli animali sequestrati, continua a sollevare importanti questioni sull’uso degli animali nella ricerca e sulle modalità di gestione post-sperimentazione. L’associazione ha sollecitato risposte chiare riguardo all’origine e al destino finale degli animali impiegati, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza e rispetto delle normative vigenti.