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Sequestro storico alla Aptuit: 25 cani e scimmie liberati per maltrattamento

La Procura di Verona agisce contro la multinazionale Aptuit, accusata di gravi violazioni nel trattamento degli animali

La Lega anti vivisezione (LAV) ha annunciato un importante sviluppo giuridico che segna un punto di svolta nella lotta contro il maltrattamento degli animali nei laboratori di ricerca farmaceutica in Italia. La Procura di Verona ha concluso le indagini preliminari riguardo la multinazionale farmaceutica Aptuit, portando al sequestro di 25 tra cani e scimmie e all’iscrizione nel registro degli indagati della veterinaria e dell’ex presidente dell’azienda. Le accuse formulate comprendono il maltrattamento di animali e uccisione non necessaria, con pene che variano dalla reclusione fino a 18 mesi o multe fino a 30.000 euro, a reclusioni fino a 2 anni.

Secondo Valeria Albanese di LAV, questa azione rappresenta una vittoria significativa contro la sofferenza inflitta agli animali nei laboratori. “I 25 animali sono stati sottratti a un destino di sofferenza inaccettabile”, ha affermato Albanese, sottolineando come l’azienda non abbia rispettato nemmeno i criteri minimi di gestione degli animali previsti dalla legge, causando gravi danni fisici e psicologici.

Le condizioni di detenzione descritte dalla LAV sono particolarmente severe, con animali tenuti in spazi inadeguati, privi di elementi basilari come una cuccia, e sottoposti a sperimentazioni estremamente dolorose. Queste pratiche hanno incluso l’inserimento di impianti elettrici non rimovibili e procedure chirurgiche che hanno portato a uccisioni dolorose e non necessarie.

La scoperta e il sequestro dei 25 animali sono il risultato di un’azione protratta nel tempo da parte di LAV, che ha iniziato con la segnalazione dell’arrivo di diversi cani beagle nel 2019. “Perché nella città scaligera arrivano così tanti beagle se l’utilizzo di cani e scimmie per fini sperimentali è concesso in deroga solo in specifiche circostanze?”, si chiede Lorenza Zanaboni di Lav. La risposta è venuta dalle indagini e dai controlli effettuati dai Carabinieri Forestali di Verona, stimolati dalle denunce di LAV.

Gli animali sequestrati sono ora sotto la custodia di cliniche veterinarie e centri di recupero specializzati, dove ricevono cure e supporto per superare gli abusi subiti. In particolare, i primati sono ospitati presso Animanatura Wild Sanctuary a Semproniano, un centro specializzato nella riabilitazione di specie esotiche.

Gianluca Felicetti di Lav conclude: “Se queste gravissime irregolarità sono state riscontrate in quella che viene considerata ‘l’eccellenza’ nella ricerca farmaceutica, cosa sta succedendo adesso negli oltre 500 laboratori italiani?” Questa situazione solleva preoccupazioni significative sulla condizione degli animali utilizzati in ricerca e sull’urgenza di una maggiore trasparenza e controllo.

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