L’ultima indagine condotta dall’Istat sulle dinamiche demografiche italiane mette in evidenza la situazione unica della provincia di Verona, posizionandola come un esempio distintivo di diversità e giovinezza nella regione del Veneto. Secondo i dati raccolti al primo gennaio 2024, l’Italia si presenta come una nazione di circa 59 milioni di persone, mantenendo una stabilità demografica soprattutto grazie ai flussi migratori internazionali, in un contesto dove il tasso di natalità mostra un declino continuo.
A livello nazionale, si osserva che, per ogni mille residenti, la natalità si attesta a sei nascite contro undici decessi, sebbene si registri un lieve calo nella mortalità. Senza il contributo dell’immigrazione, la popolazione italiana sarebbe destinata a una diminuzione notevole. Tuttavia, il saldo migratorio positivo, cresciuto da 261mila unità nel 2022 a 274mila nel 2023, compensa questa tendenza. Questo fenomeno si riflette nell’aumento degli abitanti stranieri, che hanno raggiunto i 5,3 milioni, con un incremento di 166mila persone in soli dodici mesi.
Sul fronte regionale e provinciale, il Veneto conta 4,8 milioni di residenti. Padova si conferma come la provincia più popolata con oltre 931mila abitanti, ma Verona la segue da vicino con oltre 927mila residenti. Quest’ultima si distingue per la significativa presenza di cittadini stranieri, oltre 112mila, e per la porzione di popolazione giovanile (0-14 anni) che si attesta al 12,8%, fattori che contribuiscono a farle ottenere l’età media più bassa della regione, pari a 45,9 anni.
La provincia di Verona mostra anche un miglioramento nella speranza di vita, con gli uomini che vivono in media oltre 81 anni e le donne oltre 86 anni. Parallelamente, si registra una riduzione del 6,3% nei decessi annuali. Nonostante ciò, il numero delle nascite continua a diminuire, con un calo del 4,2% su base annua. Le famiglie veronesi hanno in media 1,22 figli, e l’età media al parto si situa a 32,8 anni. Con 6,7 nascite e 10,1 decessi ogni mille abitanti, la crescita demografica è effettivamente negativa, se non fosse per l’apporto della migrazione, che vede 5,1 nuovi arrivati per mille abitanti, suddivisi in 1,4 italiani e 3,7 stranieri.