a città di Verona si appresta a vivere un momento di grande fermento con l’obiettivo di rinnovare e rivitalizzare l’area sud della città. Il cuore pulsante di questa trasformazione sono i giovani, destinatari e protagonisti di una serie di iniziative innovative che saranno presentate in un incontro al Centro Culturale 6 Maggio 1848 in via Mantovana in programma per venerdì 15 marzo.
Un’occasione unica per scoprire i progetti Re-Gen, Ri-Generazione ZETA, Questo non è un cortile, Spazi Liberi, In Onda, Giovani e Generattività, pensati appositamente per loro.
Questi programmi non solo mirano a creare spazi inclusivi e reti di giovani attivi, ma si pongono l’ambizioso obiettivo di instaurare un dialogo costruttivo con le comunità locali e promuovere uno sviluppo sostenibile delle aree urbane coinvolte. Una strategia che vede Verona capofila del progetto europeo Re – Gen, sostenuto da Urbact, e che coinvolge altre otto città in un percorso condiviso verso la governance partecipativa.
L’evento, aperto a tutti e gratuito, vedrà la partecipazione di figure chiave dell’amministrazione comunale e dei responsabili dei diversi progetti, pronti a dialogare e condividere visioni e aspirazioni con i giovani cittadini.
Focus sul Sud di Verona: una scelta strategica
La scelta di focalizzare questi sforzi sui quartieri di Borgo Roma, Golosine e Santa Lucia non è casuale. Queste aree, caratterizzate da una vivace presenza giovanile, inclusi molti giovani stranieri di seconda generazione, presentano le condizioni ideali per sperimentare nuovi modelli di convivenza urbana e partecipazione attiva. Un laboratorio a cielo aperto dove i giovani tra i 10 e i 18 anni sono chiamati a ripensare lo spazio urbano, anche attraverso lo sport e il gioco, come leve di trasformazione sociale.
Un coinvolgimento diretto e inclusivo
Le scuole superiori e medie dei quartieri interessati sono al centro del progetto, con studenti e studentesse invitati a essere protagonisti attivi di questo cambiamento. Un’iniziativa che vede il coinvolgimento di circa 20 persone per scuola, garantendo un equilibrio di genere, e che si avvale della collaborazione di stakeholder locali e associazioni come Nuova Acropoli e Le Fate Onlus, già impegnate sul campo.