Chiarezza e rassicurazioni ai cittadini veneti in merito alle visite dermatologiche. Con una nota ufficiale, la Regione Veneto ha smentito ogni notizia su presunte riduzioni dell’offerta sanitaria per quanto riguarda i controlli cutanei, ribadendo che nessuna prestazione è stata eliminata a livello locale. Le visite per sospette lesioni pigmentate restano garantite in tutte le strutture pubbliche e ospedaliere del territorio, secondo le modalità definite dalle singole direzioni sanitarie.
Mappatura dei nei: cosa cambia davvero?
A cambiare non è l’accesso alle cure, ma la classificazione di una singola prestazione. Dal gennaio 2025, con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la cosiddetta “mappatura sistematica dei nei” è stata esclusa dalle prestazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
La Regione precisa che non si tratta di una decisione locale, ma di un aggiornamento introdotto a livello nazionale. I controlli dermatologici restano comunque disponibili, previa prescrizione medica, e continuano a essere erogati come prestazioni LEA garantite, con il relativo ticket.
Visita dermatologica sempre garantita
Nulla cambia per i cittadini che abbiano una lesione cutanea sospetta. È sufficiente rivolgersi al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, che valuterà la necessità di una visita specialistica. In caso di indicazioni cliniche, la visita dermatologica verrà prescritta e sarà accessibile presso tutte le strutture sanitarie pubbliche della regione, come previsto dai LEA.
Perché la mappatura non è più inclusa nei LEA
Secondo ministero della Salute, linee guida europee e società scientifiche dermatologiche, non esistono evidenze che dimostrino l’efficacia dello screening sistematico dei nei nella popolazione generale per la riduzione dell’incidenza dei melanomi invasivi o della mortalità. Di conseguenza, tale procedura non è considerata paragonabile a screening oncologici consolidati, come quelli per mammella, colon-retto o cervice uterina.
Questo non riduce l’importanza della prevenzione, che continua a basarsi sull’osservazione clinica mirata e sui controlli dermatologici selettivi su indicazione medica.
Percorsi organizzativi a livello locale: autonomia e continuità
Alcune aziende sanitarie venete hanno introdotto percorsi organizzativi specifici per la gestione dei pazienti dermatologici, ma la Regione precisa che non ha emesso alcuna delibera per modificare o limitare l’accesso a questi servizi. I cittadini con indicazione medica continuano a essere presi in carico dai dermatologi per controlli anche periodici, qualora clinicamente giustificati.
Un messaggio fondato su evidenze, non su polemiche
La Regione Veneto invita a mantenere un’informazione sanitaria basata su rigore scientifico e trasparenza, evitando allarmismi o strumentalizzazioni. La tutela della salute pubblica – sottolinea la nota – non può essere oggetto di disinformazione: è essenziale fornire messaggi chiari, corretti e comprensibili, in grado di consolidare il rapporto di fiducia tra cittadini e sistema sanitario.