Belluno tra le città più care d’Italia: inflazione al 2,6%, superata solo da Rimini e Bolzano

Nel podio dei capoluoghi con il costo della vita più alto anche Padova e Verona. Il Veneto è la seconda regione più "colpita" dopo il Trentino Alto Adige

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Belluno è oggi la terza città più cara d’Italia per aumento del costo della vita. Lo rivela una classifica stilata dall’Unione Nazionale Consumatori, basata sui più recenti dati ISTAT relativi al mese di luglio 2025. Secondo l’analisi, nel capoluogo dolomitico l’inflazione ha raggiunto il 2,6%, generando una spesa annua aggiuntiva di 678 euro per famiglia media.

Solo Rimini e Bolzano registrano rincari più elevati, ma è significativo che nella top ten nazionale delle città con l’inflazione più alta compaiano ben tre capoluoghi veneti. Al quinto posto si colloca Padova, con un incremento del costo della vita pari a 634 euro l’anno, mentre Verona occupa l’ottava posizione, con un’inflazione del 2% che corrisponde a 551 euro di spesa in più per nucleo familiare.

A livello regionale, il Veneto è la seconda regione italiana più colpita dal caro vita, subito dopo il Trentino Alto Adige. Secondo l’indagine, l’inflazione media regionale si attesta al 2%, pari a 537 euro annui in più per famiglia. Una dinamica che mette in difficoltà numerose fasce della popolazione, in particolare i nuclei con redditi medio-bassi e quelli a reddito fisso.

L’aumento dei prezzi colpisce soprattutto i settori dell’alimentazione e dei trasporti, conferma l’Istat, mentre si osserva un lieve calo nel costo dell’energia. Tuttavia, secondo l’Unione Nazionale Consumatori, questo non basta a compensare gli aumenti generalizzati dei beni di largo consumo, che incidono in modo diretto sulle spese quotidiane delle famiglie.

Le associazioni dei consumatori parlano apertamente di “stangata”, denunciando la disconnessione tra l’andamento dell’inflazione e la stagnazione dei salari. In molte province italiane – e in particolare nel Nord Est – la crescita del costo della vita non è accompagnata da un adeguato aumento del potere d’acquisto, aggravando le difficoltà economiche di cittadini e famiglie.

 

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